Il progetto di riqualificazione dell’area trae origine da uno studio partecipativo. La proposta, promossa da Fondazione di Modena e Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, valorizza le suggestioni raccolte attorno ad un’area considerata identitaria della città

Ridisegno degli spazi e sostenibilità delle funzioni, in un’ottica di supporto al Terzo Settore. In questa direzione si sviluppano il piano di rigenerazione dell’immobile “Area Ex Colombofili” ed il concept elaborati da Shifton studio di design per l’innovazione sociale e Diverserighestudio studio di architettura, presentati al termine di un percorso partecipato volto alla definizione di una idea di recupero dell’area situata a ridosso del centro storico. 

Fondazione di Modena e Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, in partnership con Provincia di Modena e Comune di Modena, si sono fatti promotori dell’indagine progettuale che, condotta attraverso un attento processo di ascolto e coinvolgimento degli stakeholder locali, ha visto raccogliere percezioni e desideri riguardanti il futuro del complesso Ex Colombofili. L’indagine ha riguardato necessariamente anche l’adiacente parco Novi Sad, legato al complesso non solo dalla prossimità fisica ma anche da una lunga memoria storica condivisa, che li rende un ecosistema unico e permeabile. 

“Siamo di fronte a un’indagine progettuale che disegna scenari molto interessanti in un’area strategica per la città: è un’occasione per superare gli elementi di aridità ancora presenti e attivare quel grande potenziale inespresso che nel processo partecipativo è emerso – commenta il Presidente della Fondazione di Modena, Matteo Tiezzi – Trasformare quest’area da luogo di passaggio a spazio di incontro con vocazioni specifiche vuol dire avere la possibilità di risignificarla insieme alla città e alle comunità: è un’operazione rigenerativa che si può sviluppare soltanto attraverso una condivisione molto ampia dei presupposti e degli obiettivi”.

Gli esiti di tale processo sono sintetizzati in un progetto che, oltre a fornire una panoramica della metodologia partecipativa adottata, presenta i risultati emersi dall’ascolto e dettaglia il concept di servizi, funzioni e spazi elaborato in base ai risultati della prima fase. Nella stessa attività è stata anche definita la roadmap che prospetta i passi funzionali alla realizzazione del progetto di riqualificazione proposto, con l’obiettivo di garantire un alto livello di coinvolgimento della comunità anche nelle fasi realizzative. 

“Una bella opportunità per il mondo della solidarietà modenese perché in questo nuovo spazio, oltre al Centro Servizi Volontariato, potranno trovare sede il Forum Provinciale del Terzo Settore, Fondazione Vita Indipendente e un bistrot che sarà gestito da ragazzi con disabilità – precisa Alberto Caldana, Presidente Centro Servizi Volontariato Terre Estensi – Al contempo, si offre un’opportunità importante di animazione di una parte significativa della città quale è il Parco Novi Sad. Per quanto riguarda nello specifico il Csv, in questa nuova sede più grande e a contatto con la città, avremo modo di sviluppare ulteriormente i nostri servizi e progetti a sostegno degli enti del terzo settore e non solo”.

Processo partecipativo per l’ex colombofili
Il lavoro di raccolta e rielaborazione di percezioni, bisogni e visioni del futuro dell’Ex colombofili è stato realizzato attraverso due fasi principali: la prima ha visto la realizzazione di interviste che hanno rivelato il profondo legame tra il complesso e il parco Novi Sad, come realtà legate non solo dalla prossimità fisica ma anche da una lunga memoria storica condivisa, che li rende un ecosistema unico e permeabile.

Inoltre è risultato chiaro come l’area dell’Ex Colombofili e del Novi Sad sia percepita come un luogo da valorizzare nella sua vocazione di incontro e relazione. Al contempo, la posizione strategica del parco, così come la presenza del mercato e di diverse strutture sportive adiacenti o interne, lo identificano come luogo di attraversamento e di memorie vive: uno spazio, in sintesi, dal grande potenziale.

La seconda fase di questo percorso di ascolto ha visto gli stakeholder locali impegnati in un workshop di co-progettazione, attraverso cui sono stati indagati in profondità gli eventi del passato che hanno plasmato l’immagine della memoria attuale.

Già Ex Ippodromo e Piazza d’Armi, il parco Novi Sad è stato in passato un luogo di aggregazione e grandi eventi tra cultura, impegno politico e sport. Sede di momenti ricreativi, tra cui l’evento musicale Pavarotti and Friends, nella memoria dei cittadini esso rimane un luogo di aggregazione, tanto che “i vecchi modenesi lo chiamano piazza”.

Ad oggi, la riduzione e la non continuità delle attività culturali e ricreative fanno percepire l’area oggetto di indagine come sottoutilizzata ma capace di accogliere nuove attività e servizi, spazi di socialità per arredare e nutrire un’area urbana dalla forte potenzialità.

Quattro scenari per un risveglio
Cosa si intende per “spazio generativo”? È questa la domanda chiave posta all’interno dell’indagine che ha aperto la strada all’attività di co-progettazione per l’Ex-Colombofili. Dopo aver riflettuto sui passaggi che hanno plasmato l’attuale percezione dell’area, i partecipanti al laboratorio hanno collaborato per ideare scenari futuri per la rigenerazione dell’area.

Per gli intervistati, in quanto spazio generativo, l’area Ex Colombofili dovrebbe configurarsi come un luogo in cui nascono relazioni significative; di aggregazione libera e informale, capace di creare e rafforzare una rete multistakeholder. Un luogo partecipato attivamente dal basso, in cui le fragilità vengono supportate attraverso l’inclusione, in cui connettere il passato ed il presente della città. L’Ex Colombofili, infine, dovrebbe ospitare attività capaci di generare cambiamenti positivi sostanziali sulla vita delle persone.

Sono quattro gli scenari emersi come frutto di questa attività di immaginazione collettiva, che delineando diversi futuri possibili per una zona concepita come un unico ecosistema dinamico, hanno contribuito alla costruzione di un unico concept di cambiamento. Scenari differenti ma dal comune denominatore: l’idea che un tale spazio possa promuovere e favorire lo sviluppo di relazioni socialmente e culturalmente significative. 

“Un ponte come parco” è la prima ipotesi che guarda al complesso come a una nuova piazza, capace di trasformare le geografie del centro storico. Apertura, flessibilità e adattabilità sono i principi guida in grado di che garantire continuità e dialogo tra l’area del parco e quella dell’Ex Colombofili, anche grazie all’abbattimento del muro che attualmente separa i due spazi.

Il secondo scenario delineato prende il titolo di “Palco di comunità” e mette al centro i valori di mutamento e diversità, immaginando l’area come un grande palco multilingue in grado di valorizzare e dare spazio alle comunità che lo abitano.

Si incentra invece su “Sport comunità e Scuola Aperta” l’idea scenario che si propone di trasformare la zona in un polo d’attrazione per le giovani generazioni, grazie alla sua forte vocazione educativa e sportiva. Co-progettazione di attività e spazi con i giovani, affinché i servizi erogati rispondano veramente ai loro desideri ed esigenze è il perno della terza proposta. 

Infine “Levante” è lo scenario per cui Novi Sad ed ex-Colombofili si trasformano in un laboratorio di scambio di conoscenze e creatività, fungendo da punto di riferimento per studenti universitari, artisti e persone di passaggio, e coltivando al contempo relazioni significative con la comunità locale. 

Diversità, permeabilità e interdipendenza sono gli elementi ricorrenti nei quattro scenari che hanno ispirato la costruzione di un concept centrato sulla necessità di rigenerare le relazioni. In un mix di pubblici e funzioni, l’area dell’Ex Colombofili-Novi Sad è concepita come un presidio capace di accogliere le realtà e le comunità del territorio così come uno spazio generativo di sperimentazione e trasformazione, in grado di adattarsi alle sfide poste dalla contemporaneità.