Approvato Il Documento Strategico d’Indirizzo 2021-2023 che disegna le linee guida della Fondazione ispirandosi all'Agenda Onu 2030
Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione di Modena ha approvato Il Documento Strategico d’Indirizzo 2021-2023 che disegna le linee guida d’intervento della Fondazione per i prossimi tre anni: Persona, Cultura e Pianeta le tre aree su cui si dispiegheranno impegni e azioni da qui in avanti, in un’ottica che assume l’Agenda ONU 2030 quale orizzonte di riferimento. Il documento conclusivo è frutto di una metodologia di lavoro basata su un approccio integrato di collaborazione tra gli organi ad indirizzo strategico ed operativo della Fondazione, che hanno operato attraverso la costituzione di tre commissioni tematiche miste: Commissione Persona, Commissione Cultura e Commissione Pianeta.
Non è stato solo un lavoro di elaborazione interno alla Fondazione: si sono tenuti incontri di ascolto con esperti di calibro nazionale e portatori di vision per approfondire i temi dello Sviluppo Sostenibile, nonché tavoli tematici con istituzioni locali, corpi intermedi, istituzioni formative e di ricerca del territorio con l’obiettivo di mappare i nuovi bisogni e ricevere feedback sull’operato della Fondazione nei precedenti anni, nonché stimoli e suggerimenti sul ruolo atteso da Fondazione nel prossimo futuro.
E’ sulla scorta di queste indicazioni che la Fondazione di Modena conferma per il triennio 2021-2023 il proprio ruolo istituzionale attraverso un’azione di sostegno attivo alle esigenze della comunità di riferimento. La Fondazione intende coinvolgere le migliori energie del tessuto sociale, culturale ed economico del territorio, non solo sul piano delle proposte progettuali e delle iniziative da condividere, ma anche per una progressiva e migliore cognizione del valore e delle potenzialità offerte dal connettere esperienze, idee, capacità e risorse verso soluzioni possibili.
Il nuovo DSI nasce nel pieno di una condizione che non ha precedenti negli ultimi tre quarti di secolo: la pandemia provocata dal Covid-19 ha inciso profondamente sul nostro sistema di vita e messo in discussione abitudini radicate. E’ per rispondere al nuovo scenario, locale e globale, che la Fondazione ha ritenuto opportuno leggere la propria attività secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il documento strategico, approvato nel 2015 da 193 Paesi, definisce impegni da realizzarsi entro il 2030 attraverso 17 obiettivi globali (SDGs – Sustainable Development Goals) per un programma che ha come fine garantire un futuro al Pianeta e all’Umanità.
Gli obiettivi hanno carattere universale e toccano diversi ambiti tra loro interconnessi: dalla lotta alla fame all’eliminazione delle disuguaglianze, dalla tutela delle risorse naturali allo sviluppo urbano, dall’agricoltura ai modelli di consumo. Il documento si articola in 3 aree d’intervento: Persona, Cultura, Pianeta.
L’area Persona vuole dare risposta all’inderogabile esigenza di giustizia sociale, favorendo azioni a sostegno di un nuovo welfare, inclusivo e di prossimità, capace di raggiungere ogni ambito della vita dell’individuo. In questo settore viene favorita la creazione di reti a livello locale e internazionale per sostenere risposte comuni e articolate.
La Cultura è vista come patrimonio collettivo, bene sociale, leva in grado di generare valore per tutti. Per questo Fondazione sostiene nuovi approcci al patrimonio culturale in tutte le sue forme, passando da uno stile conservativo a un’attitudine generativa che si interroghi sui bisogni presenti e futuri della comunità.
L’area Pianeta è relativa al rapporto dell’uomo con l’ambiente, di vitale rilievo e portatore di un’urgenza sempre più stringente. Restando fedele alla sua vocazione a operare per il bene comune, la Fondazione porta il proprio contributo sostenendo azioni mirate alla protezione del pianeta e dando valore al futuro delle nuove generazioni.