Un milione 350 mila euro a sostegno di cultura e benessere sociale, patrimonio dinamico e cultura creativa. Domande entro l’8 aprile
E’ di un milione e 350 mila euro il budget messo a disposizione da Fondazione di Modena con il bando Mi Metto all’Opera 2024: 750 mila euro per i progetti presentati dagli enti locali, 600 mila euro per quelli proposti da soggetti privati. Le domande si possono presentare fino al giorno 8 aprile alle ore 13.
Il bando si rivolge ai soggetti non profit, enti religiosi ed enti locali. Quindi soggetti privati senza scopo di lucro del territorio che si occupano prevalentemente di musica, teatro, danza e cinema, in grado di proporre una programmazione qualificata che si ponga l’obiettivo di essere fattore di crescita e soggetti pubblici proponenti progetti di aggregazione culturale composti da eventi performativi anche multidisciplinari.
Mi Metto all’Opera 2024 mette a disposizione due linee di finanziamento: progetti di piccole dimensioni (fino a 20 mila euro di contributo massimo richiedibile) e progetti di medio-grandi dimensioni per i quali il contributo massimo richiedibile è di 80 mila euro per gli enti locali e di 60 mila euro per i privati.
A prescindere dalla linea di finanziamento, i progetti devono essere relativi alle sfide Patrimonio dinamico, Cultura creativa e Cultura e Benessere sociali previste dal Documento Strategico di Indirizzo di Fondazione di Modena. Patrimonio dinamico vuole rendere accessibili cultura e conoscenza attraverso la valorizzazione di progetti e iniziative che stimolino aggregazione e sviluppo delle relazioni nella comunità, oltre a salvaguardare l’identità e il patrimonio culturale immateriale in una prospettiva di rivitalizzazione, animazione e attrattività del territorio. La sfida Cultura creativa ha invece l’obiettivo di stimolare la creatività e promuovere le pratiche artistiche e performative, oltre a sostenere la nascita e la crescita dell’impresa culturale. Infine Cultura e benessere sociale si pone l’obiettivo di promuovere la partecipazione attiva dell’intera comunità attraverso progettualità culturali che si sviluppino con particolare attenzione ai soggetti fragili e svantaggiati e avvicinare nuovi pubblici all’esperienza artistica stimolando progetti che valorizzino luoghi di rappresentazione non canonici e periferici.