Presentato in Arcivescovado un volume sui lavori di restauro condotti tra il 2008 e il 2014 che avanza ipotesi suggestive sulla costruzione della Cattedrale
“Il Duomo di Modena. Studi e ricerche per un approccio interdisciplinare”. Questo il titolo del nuovo volume, curato da Carla Di Francesco, Francesca Piccinini ed Elena Silvestri, sui lavori di restauro della Cattedrale condotti tra il 2008 e il 2014. Un intervento che ha portato nuovi elementi di conoscenza, fornito l’occasione per sistematizzare le conoscenze già acquisite e consentito di formulare nuove e suggestive ipotesi sulle vicende della Fabbrica del Duomo.
L’uscita del volume, resa possibile dal contributo previsto dalla legge dedicata ai siti Unesco italiani, anticipa la pubblicazione sul sito web dedicato dell’Archivio informatizzato del Sito Unesco di Modena che raccoglie la documentazione tecnica e scientifica prodotta negli ultimi anni. L’iniziativa è promossa da Coordinamento del sito Unesco, Comune di Modena, Musei del Duomo, Capitolo della Basilica metropolitana, in collaborazione con Fondazione di Modena e Unicredit e con il patrocinio del ministero della Cultura.
Alla presentazione del volume in Arcivescovado sono intervenuti monsignor Luigi Biagini, arciprete del Capitolo della Basilica metropolitana; l’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi; Donatella Pieri del Cda della Fondazione di Modena; Carla di Francesco, ministero della Cultura; Paolo Rossi di UniCredit e l’editore Allemandi. Sono seguite le relazioni scientifiche di Elena Silvestri, Stefano Lugli, Donato Labate, Alessandro Capra, Renato Lancellotta, Tomaso Trombetti, Eva Coïsson, Giovanni Carbonara. Conclusioni di Arturo Calzona.
“Il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico – ha dichiarato Donatella Pieri – rappresentano una priorità per la Fondazione di Modena che, a partire dal 1993, ha finanziato numerosi interventi di restauro sul Duomo di Modena, simbolo civile e religioso della comunità. Questo volume rende conto di un lavoro, attuato con metodo multidisciplinare, che ha permesso di aggiornare le conoscenze storiche e architettoniche su un gioiello del romanico. La Fondazione continuerà a prestare attenzione a tutti gli strumenti che consentano di dare valore a questo monumento, patrimonio della città e del mondo intero”.
Nella foto: un particolare della facciata del Duomo di Modena