Un progetto per la responsabilità sociale, prevenire lo spreco di cibo e migliorare il benessere delle comunità vulnerabili. Con il sostegno della Fondazione di Modena

Dopo una pausa dovuta alla pandemia, il progetto è ripartito e Refettorio Modena ha riaperto le sue porte nello stesso spazio Ghirlandina di via Vescovo. Il progetto ha due obiettivi: recuperare cibo in eccedenza, che verrebbe altrimenti buttato, e trasformarlo in piatti nutrienti da offrire a persone bisognose. Food for Soul è un progetto lanciato durante Expo 2015, a Milano, con l’apertura del Refettorio Ambrosiano. Sostiene la responsabilità sociale, previene lo spreco di cibo e migliora il benessere delle comunità vulnerabili in tutto il mondo; crea un impatto a lungo termine, migliorando la sostenibilità del sistema alimentare e promuovendo un futuro inclusivo e sicuro per tutti.

Dal 2015, Food for Soul ha supportato l’apertura di 12 Refettori nel mondo (Milano, Bologna, Napoli, Rio de Janeiro, Londra, Parigi, Merida, San Francisco, Harlem, Ginevra, Sydney, Lima).  All’interno di questo movimento globale, promosso dallo chef Massimo Bottura e Lara Gilmore, è nato anche il Refettorio Modena.

La location, che durante il giorno funge da self service aperto al pubblico, accoglie due sere a settimana coloro che vivono in condizioni di disagio economico e isolamento sociale, in particolare famiglie, giovani e anziani soli. La collaborazione con le parrocchie della città e con i Servizi Sociali del Comune di Modena, insieme al supporto dei volontari, garantiscono un’accoglienza confortevole. La cappella è decorata dagli affreschi di due artisti locali, Luca Zamoc e Luca Lattuga, che raffigurano la leggenda di San Geminiano, patrono di Modena, omaggiando così la città e le sue tradizioni.

Refettorio Modena serve la cena a circa 80 persone il lunedì e il giovedì, dalle 18.00 alle 19.30, in un ambiente accogliente e sicuro. Il menù è creato ad hoc da Matteo Reggiani, chef di Fondazione Auxilium, supportato dal team di Osteria Francescana. 

Il servizio è gestito da un gruppo eterogeneo di volontari che contribuiscono con il loro tempo ai servizi di accoglienza, cucina, sala, intrattenimento dei bambini e recupero dei prodotti.

Per il 2024, contiamo di organizzare circa 70 cene per un totale di circa 4.200 coperti grazie all’opera di oltre 200 volontari.