Sono Marta Baretti e Sara Carbonera, fondatrici, nel 2004 a Treviso, di Arbau studio. A Giulia De Apollonia di Brescia è andata la piazza d'onore
Sono Marta Baretti e Sara Carbonera, fondatrici, nel 2004 a Treviso, di Arbau studio ad aggiudicarsi la prima edizione del premio “Anna Taddei”, ideato e promosso dall’Ordine degli Architetti della provincia di Modena e dalla Fondazione degli Architetti di Modena in ricordo dell’architetto Anna Taddei, prematuramente scomparsa il 12 ottobre 2013. A Giulia De Apollonia, titolare dal 2014 dell’omonimo studio a Brescia, è andata la piazza d’onore per il progetto da lei proposto.
Il progetto selezionato di Marta Baretti e Sara Carbonera riguarda il Centro Soranzo: intervento di ampio respiro, avviato nel 2013 e ancora in corso, inerente il recupero e la rifunzionalizzazione di depositi ex militari nell’area monumentale di forte Rossarol a Venezia, a servizio della cooperativa sociale Coges Don Milani, impegnata nel campo della cura delle dipendenze.
La Commissione ha inoltre definito una rosa di menzioni speciali, ex aequo, distribuite tra loro per ciascuna delle tipologie d’intervento: demolizione e ricostruzione, ristrutturazione, riconfigurazione edilizia ed efficientamento energetico, disegno degli interni, alle seguenti partecipanti:
Roberta Casarini (Laboratorio di Architettura di Bolzano); Lavinia Modesti (Deferrari+Modesti di Firenze); Laura Provasi (Atelier XS: Casa A&A di Sarginesco, Mantova); Giada Saviane (studio Facchinelli Daboit Saviane di Casera Cornolera, Belluno)
Anna Taddei fu vice-presidente dell’Ordine degli Architetti di Modena dal 2005 al 2013, fondatrice e coordinatrice della Commissione Pari Opportunità del Comitato Unico delle Professioni di Modena.
“Il suo particolare impegno – ha detto nel corso della cerimonia la Presidente dell’Ordine degli Architetti Anna Allesina – nel promuovere il dibattito ed azioni concrete volte ad incentivare la qualità nell’esercizio della professione e nel contempo attenta alla parità di genere, battendosi per l’affermazione della donna nel lavoro e nella società, ha rappresentato un modello di riferimento per la serietà e il rigore con cui ha affrontato ogni questione legata al suo ruolo istituzionale, nell’ambito del quale ha sempre cercato di coinvolgere anche le giovani generazioni, trasmettendo entusiasmo e motivazione”.
Nella foto: Anna Taddei