Il laboratorio con i detenuti modenesi condotto da Stefano Tè riparte da remoto dopo oltre due mesi di stop
Il progetto teatrale che da anni coinvolge i detenuti delle carceri di Modena e Castelfranco prosegue nonostante il Coronavirus. Condotta dalla Compagnia modenese del Teatro dei Venti, l’attività prevede quest’anno la messa in scena di uno spettacolo tratto dall’Odissea ed è ripresa in questi giorni, per ora virtualmente, dopo due mesi di sospensione dovuti alle restrizioni necessarie a contrastare l’epidemia di COVID-19. La Direzione e il PRAP – Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria hanno autorizzato l’avvio delle attività a partire dal 28 aprile presso la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e dal 4 maggio presso la Casa di Circondariale di Modena.
“Chiaramente abbiamo dovuto riadattare il nostro lavoro, che è principalmente di approccio fisico, alla nuova modalità a distanza – ha raccontato il direttore della compagnia Stefano Tè ai microfoni del TGR Emilia-Romagna-. Stiamo quindi lavorando alla riscrittura del testo e alla drammaturgia. Del gruppo storico di detenuti coinvolti nel progetto sono rimasti quattro attori, molti sono stati trasferiti in altre strutture dopo le rivolte”.
Il laboratorio da remoto è condotto dal regista Stefano Tè e dagli attori del Teatro dei Venti e consentirà di portare avanti le prove di “Odissea”, riprendere il lavoro che era stato sospeso, proporre letture per i detenuti e continuare il loro percorso di produzione creativa e scrittura. Lo spettacolo è realizzato nell’ambito del progetto europeo Freeway, con debutto previsto nel 2021. Un progetto ideato dal Teatro dei Venti, che ne è capofila, insieme a tre partner, aufBruch (Germania), Fundacja Jubilo (Polonia) e UPSDA (Bulgaria), e promuove la creazione artistica e lo scambio di buone pratiche di Teatro in Carcere a livello europeo. Il primo studio di “Odissea” sarebbe dovuto andare in scena nel corso di Trasparenze Festival, VIII edizione “Abitare Utopie”. Ora il progetto è rinviato a data da destinarsi.
Il Teatro dei Venti è sostenuto con continuità dalla Fondazione di Modena sin dagli inizi del suo operato. L’attività di teatro in carcere, in particolare, è stata oggetto di particolare attenzione grazie al progetto ‘Per aspera ad astra‘, un’iniziativa di formazione promossa da ACRI che ha coinvolto le principali compagnie teatrali italiane che lavorano con i detenuti delle carceri a livello nazionale.