I progetti di reinserimento lavorativo in corso alla Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia premiati dal Forum europeo per la sicurezza urbana
Arriva anche il riconoscimento del Forum europeo per la sicurezza urbana per i progetti di reinserimento lavorativo in corso alla Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. C’è una fattiva collaborazione che vede fra i protagonisti enti, associazioni e altri soggetti attivi socialmente per far sì che la struttura non sia una realtà avulsa dal contesto territoriale ma anzi un luogo dove far crescere politiche di reinserimento sociale.
Ora tre nuovi progetti promossi dal Comune di Castelfranco impegnano i reclusi e la struttura: la produzione di tortellini grazie alla collaborazione delle “Maestre Sfogline di Castelfranco Emilia”, l’officina di riparazione delle biciclette e l’apprendimento dell’arte dell’apicoltura e della produzione del miele.
Ma questi sono solo alcune delle azioni in corso, basti citare la produzione di ostie, ad esempio: un progetto oramai consolidato. Sulla struttura di Castelfranco il lavoro che si sta proponendo, riconosciuto anche fuori dai confini locali, è un impegno di comunità che coinvolge una pluralità di attori su diverse linee progettuali.
In questo senso il rapporto fra Fondazione di Modena e la Casa di Reclusione di Castelfranco è attivo da diversi anni: nel 2016 il sostegno al progetto “Libertà dietro le sbarre” attuato dal CSI per la creazione di gruppo di psicodramma in carcere, poi il laboratorio teatrale condotto dal regista Stefano Tè e dagli attori del Teatro dei Venti con le prove di “Odissea” e il percorso di produzione creativa e scrittura. Quindi, più di recente, l’acquisto di un furgone per la commercializzazione ed il trasporto delle ostie e particole prodotte dai detenuti per le messe.